Description
In queste pagine animate dai più importanti musicisti contemporanei–dai sassofonisti Steve Coleman e Kamasi Washington alla cantante e bassista Esperanza Spalding, passando per i pianisti Jason Moran e Vijay Iyer–,Chinen svela le nascoste sinergie fra il jazz contemporaneo e l’hip hop, da un lato, e l’R’n’B, dall’altro, mostrando come la nuova, proteiforme generazione di «grandi vecchi», Wayne Shorter e Henry Threadgill, abbia contribuito a riplasmare l’estetica del jazz e a ripensarne le fondamenta ideologiche, tecnologiche e teoriche. Di nome in nome, da innovazione a innovazione, Chinen improvvisa come i migliori jazzisti, e costruisce un testo vulcanico, ironico e afflato nei suoi giudizi critici.
Chi ama il jazz ritroverà in questo libro molti dei nomi che già conosce, apprezza, segue, ma le sorprese – a maggior ragione per chi vi si accosta per la prima volta – sono molte: occorre avere a fianco un blocco note, cartaceo o digitale che sia, per prendere appunti, perché – come avvisa Dwight Garner dalle pagine del New York Times – non si può resistere alla tentazione di compilare una playlist. E ascoltare, lasciandosi guidare dalle parole di Nate Chinen.