Terzo appuntamento di Sempre Più Vicini domenica 10 novembre con un matinée. Alle 18 ascolteremo finalmente dal vivo Spiralis Aurea Trio, progetto del geniale chitarrista genovese Stefano Pilia condiviso con Alessandra Novaga e Adrian Utley (Portishead) e uscito su cassetta a gennaio per Maple Death Records: un insieme di composizioni che traducono in relazioni tonali e in costruzioni armoniche gli studi e la fascinazione di Pilia per gli aspetti archetipici e simbolici di forme geometriche e numeriche. Un lavoro dal forte afflato spirituale e contemplativo, rigoroso e al contempo romantico e poetico.
Contenti di portare a Milano per il secondo appuntamento di Sempre Più Vicini i Califone, la band statunitense capitanata dal geniale Tim Rutili, che ha segnato la scena sperimentale di Chicago a partire dagli anni 90 con i suoi Red Red Meat, presenterà il suo ultimo lavoro Villagers (Jealous Butcher, 2023) che conferma ancora una volta il suo posto di rilievo nella scena alt-rock: un disco che mixa perfettamente il folk-rock stile Laurel Canyon con le divagazioni elettroniche alla Jim O’Rouke, immaginari country degni dei migliori Wilco con il blues sghembo erede della tradizione di Captain Beefheart.
In apertura Nic T, musicista fortissimo di Vicenza a cavallo tra alternative folk rarefatto, spontaneità jazz e cantautorato sperimentale. “The Saint” è l’affascinante disco di debutto di Nic T, un inizio che arriva dopo più̀ di 15 anni di assidua ricerca per trovare una propria voce nell’immenso mare del songwriting in lingua inglese.
BIG NEWS! Idris Ackamoor & The Pyramids will come to play at the beloved Spazio Teatro 89 on March 28th. A group we love, led by Chicago saxophonist Idris Ackamoor, which has existed since 1972 and which last year celebrated its 50th anniversary with a beautiful album entitled ‘Afro-Futuristic Dreams’ released by Strut Records. We can’t wait to see them live, pure energy between spiritual jazz and afrofuturism in the wake of Pharoah Sanders, Art Ensemble Of Chicago and Sun Ra. Unmissable!
DOMENICA 24 SETTEMBRE H. 18 DOWNTOWN BOYS + SPIRITO DI LUPO
CIRCOLO GAGARIN Via Luigi Galvani 2bis – Busto Arsizio (VA) prevendite su DICE.FM – 12€ + d.p.
è la prima volta che organizziamo una concerto insieme al Circolo Gagarin e siamo contenti perché è un posto bello dove si sta bene. siamo anche contenti perché a suonare il 24 settembre pomeriggio (sì, si comincia alle 18) ci saranno due grupponi: il primo sono i Downtown Boys da Providence, Rhode Island, USA, con dischi su Sub Pop Records e Don Giovanni Records . positive punk politicizzato e incendiario, nel 2018 chiusero la seconda edizione di ZUMA e non lo dimenticheremo facilmente.
l’altro sono gli Spirito Di Lupo, band di Milano che mescola il suono punk italiano degli anni ’80 all’anarcopunk di stampo britannico e rifà tutto a modo suo, in chiave inner peace punk. nuovo disco appena uscito per l’iconica La Vida Es Un Mus Discos.
Dwarfs Of East Agouza are one of the leading names in ‘outernational’ music globally. Founded in Cairo by Maurice Louca (Alif, Bikya), Sam Shalabi (Land of Kush, Shalabi Effect) and Alan Bishop (Sun City Girls, The Invisible Hands), the trio has developed a unique and always recognizable sound, changing shape from free jazz to Krautrock to Arabic influences and Egyptian Shaabi music. New album out Spring 2023 on Sub Rosa.
FRIDAY, FEBRUARY 3RD ORCHESTRE TOUT PUISSANT MARCEL DUCHAMP
SPAZIO TEATRO 89 Via Fratelli Zoia 89 – Milano
Born in Geneva in 2006 at the instigation of double bass player Vincent Bertholet, the Orchester Tout Puissant Marcel Duchamp is initially a sextet (“a rock group with marimba” as Bertholet defines it) whose name intends to pay homage to African orchestras and Dada art together. A Third World and ecological spirit, and a programmatic reluctance to gender schemes, conventions and labels. It was in 2016, on the occasion of the tenth anniversary of the project, that the decision was made to expand the band to the XXL format, which will obviously be on our stage this evening: double rhythm section, double bass, two marimbas, cello, violin, wind instruments, guitars . Everyone sings. Their latest album “We’re ok but we’re lost anyway”, released in 2021 for Bongo Joe Records, was greeted by a real ovation, and also mentioned by Gilles Petterson as one of the best things released last year year. The network of artistic references for the Orchestra is impressive: The Ex, Stereolab, New Orleans fanfares, African polyrhythmic orchestras, minimalism and spiritual jazz. But it is live that this collective, elastic and elusive, captures and captivates, shows off a miraculous creativity, especially in asphyxiated and suffocating times like these: irresistible rhythms, songs with a circular pace that grow in a riot of harmonies, timbres and colors, sharp, surreal and poetic texts, a blaze of sound that with inexorable precision moves and moves, dances and excites.
VOLUME esce da VOLUME ed entra al Circolo IAM per il concerto dei Love Trap.
Love Trap è un entusiasmante progetto di due noti musicisti della scena musicale underground europea. Nell’aprile del 2018, Stefano Isaia (Movie Star Junkies, LAME) e Marco Spigariol (Vermillion Sands, Krano) hanno deciso di rinchiudersi in una piccola stanza semplicemente arredata con due sedie, un pianoforte incasinato, una chitarra sgangherata e alcuni strumenti a percussione.
La loro libera improvvisazione si è rapidamente trasformata in un flusso musicale di coscienza di otto giorni che si è manifestato in otto tracce che rendono omaggio alle influenze musicali classiche, ma che riflettono anche il loro contesto contemporaneo.
Insieme, le canzoni uniche di Love Trap catturano l’eternità dell’emozione umana, evocando un profondo senso di desiderio malinconico, l’agonia dell’amore e della perdita e le fastidiose fitte di rimpianto quando si immagina cosa potrebbe essere stato.
“Love Trap. Fresh elements and new looks at classical forms. The songs were on the tip of my mind, I couldn’t quite find the words but knew them already and knew they were there already. Lost undiscovered classics. Small room sound, piano, rotten guitar and organ.”
Delaney Davidson
Circolo IAM (Inside Anfiteatro Martesana) è un progetto culturale portato avanti da volontari e fondato sulla condivisione di saperi .
Per accedervi è necessario diventare soci dell’associazione Ciclofficina Pontegiallo, affiliata all’ente A.S.C., facendo domanda di ammissione qui: http://circoloiam.it/tesseramento/.
Una volta ammessi, i nuovi soci potranno accedere al circolo previo versamento in loco della quota associativa di 5 € valida per l’interno anno solare.
Anfiteatro Martesana, Parco Martiri della Libertà Iracheni 1
Si accede direttamente dal Naviglio Martesana, oppure da Via Agordat e Via Rancati
“i remember the trees” è il nuovo disco di AKE, produttore elettronico di stanza a Torino, ed è uscita lo scorso maggio per TRST Records. Giovedì 12 dicembre lo presenterà da VOLUME con un set dentro il negozio.
Elia Pellegrino nasce nei coloratissimi anni ‘80 e cresce in provincia, vicino alle montagne.
Da ragazzo studia pianoforte per alcuni anni senza appassionarsi veramente, più affascinato dall’idea di suonare cose proprie piuttosto che riprodurre la musica scritta da altri.
Poi inizia ad usare sequencers, sintetizzatori, effetti e trova la sua dimensione.
“AKE è nato dal bisogno di avere un alter ego creativo, che avesse una forma ed un’identità indipendente. Il nome è un acronimo grafico del mio nome, perché mi piaceva l’idea che ci fosse comunque un forte legame con questa nuova creatura.”
Nella musica che produce e in quella ascoltata l’elemento più importante è sempre il timbro. Melodia, armonia e ritmica, benché fondamentali, passano in secondo piano.
Le tracce sono una miscela di campioni, droni generati con la sintesi granulare, melodie sintetiche e suoni acustici.
Per la prima volta VOLUM E varca la soglia di Santeria Social Club, abbandonando per qualche ora l’avamposto di Via Paladini per un doppio concerto.
JOSHUA ABRAMS
Joshua Abrams si è formato artisticamente nell’occhio del ciclone che era la Chicago degli anni ’90: dal jazz al rock, passando per coraggiosi movimenti sperimentali, ha lasciato il proprio segno in una costellazione di progetti. Ha diviso studio e palchi con Hamid Drake, Bonnie “Prince” Billy, Fred Anderso, The Roots, ha composto colonne sonore e dal 2010 ha cominciato a girare America ed Europa con formazioni in continua evoluzione e rivoluzione. I suoi set sono l’imprevedibile: strumenti tradizionali ed elettrici che costruiscono lunghe suite fra psichedelia, minimalismo e krautrock. Il suo ultimo disco pubblicato in Europa da Glitterbeat a nome Joshua Abrams and Natural Information Society si intitola Simultonality ed è stato inserito nella stragrande maggioranza delle classifiche di fine anno del 2017. Ascoltare per credere
MAN FOREVER
Man Forever è John Colpitts, e John Colpitts è Kid Millions, batterista e fondatore degli Oneida. Con questo alias dà vita a performance al limite del credibile, usando la batteria come unico strumento. A metà fra compositore e leggenda del DIY, John ha pubblicato nel 2018 Play What They Want, che annovera fra gli ospiti Laurie Anderson e gli Yo La Tengo al completo.
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