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2 ottobre / Can one hear the shape of a frog

Can one hear the shape of a frog
Workshop e listening session con Babau / Artetetra

Giovedì 2 ottobre h. 19

VOLUMEBK, Via Farini 69, Milano

Iscrizione a questo link, ingresso a offerta libera!

L’acustemologia è un concetto teorizzato dall’etnomusicologo Steven Feld, il quale, durante la sua ricerca sui Kaluli della Papua Nuova Guinea, ha applicato la pratica di registrazione sul campo per chiedersi come i suoni e i materiali audio influenzano sia le pratiche artistiche che la visione del mondo delle persone: analizzare il suono come un modo di conoscere. Durante un’altra ricerca sul jazz ad Accra, Ghana, alla domanda riguardo cosa pensasse il batterista Nii Otoo del brusio continuo delle rane nei canali di scolo che percorrono la città, questo rispose “le rane sono maestre del ritmo”.

Per il workshop, Babau espande dall’acustemologia e raccoglie delle registrazioni fatte a Giava ovest, sviluppandole con le proprie tecniche di computer music e manipolazione audio per costruire una listening session che partendo da un’iniziale spiegazione sull’importanza che i suoni ricoprono per l’ecosistema e le culture audio locali conduca a una pratica di elaborazione creativa e cosciente dei suoni raccolti.

Il titolo del workshop è un’interpretazione di un articolo del matematico Marc Kac chiamato “Can one hear the shape of a drum?”, con l’obiettivo di scoprire se, date le frequenze fondamentali di un suono, sia possibile comprendere la natura dell’oggetto suonante. 

La session sarà utile ai partecipanti per poter comprendere non solo come e quali suoni possano essere raccolti per l’applicazione personale, ma anche per ragionare su quali tipi di estetiche possano rispettare il ruolo che i suoni ricoprono nel luogo d’appartenenza.

Il workshop è stato presentato inizialmente nel 2023 al Museo Madre di Napoli all’interno della rassegna “La terra delle Sirene”, curata da Terraforma e Villa Lontana. 

PROCESSO PRATICO (Workshop + live)

  1. Presentazione del progetto (20 min circa)
  2. Ascolto delle registrazioni sul campo e illustrazione del loro valore per il luogo che le ospita (20 min circa)
  3. Re-immaginazione del paesaggio sonoro e condivisione collettiva dei risultati (20 min circa)
  4. Esecuzione delle musiche di Babau realizzate a partire dalle registrazioni (30 min circa)

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Babau è il progetto pantropicale dei fondatori di Artetetra, Matteo Pennesi e Luigi Monteanni, in cui la loro fascinazione per l’exotica, la world music 2.0 e le registrazioni sul campo si fonde con le tecniche compositive e improvvisative della computer music.
Il loro ultimo lavoro, All the Gurls were at the Women’s Archo Ashinto, è stato recentemente pubblicato da Bamboo Shows, mentre i precedenti Stock Fantasy Zone e Flatland Explorations Vol.2 sono usciti per Discrepant. Nel 2023 sono stati selezionati come artisti SHAPE+ e il duo si è esibito in vari festival in Italia e all’estero, tra cui Fusion, Club to Club, Terraforma, Nextones, Outernational Days, Camp Cosmic e Saturnalia. Da anni cercano di sintetizzare quello che è stato descritto come il suono di un continente in movimento—persone, animali, piante e minerali inclusi.

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13 settembre / Adriàn De Alfonso live instore

Adriàn De Alfonso / live instore
Sabato 13 settembre h. 19

VOLUMEBK, Via Farini 69, Milano

Iscrizione obbligatoria qui!

Chitarrista, compositore e sperimentatore instancabile, Adriàn Del Alfonso porta con sé un set scarno, dove la materia sonora si fa racconto.
Il suo disco Viator, uscito lo scorso anno per Maple Death Records, consiste in una serie di ballate sfilacciate e miniature strumentali deformate che attingono profondamente da flamenco, copla, bolero, tango e sardana. 
Attraverso il solo utilizzo della voce, di suoni midi essenziali e di una rete di piccoli trasmettitori FM, Adriàn Del Alfonso si esibirà in una performance in cui il pubblico diventerà parte attiva, incoraggiando i partecipanti a prendere delle radio e muoversi liberamente nello spazio, giocando con riflessi, ritardi, feedback e interferenze, creando un contesto unico, empatico e imprevedibile.

When attendees become mobile speakers, their awareness increases dramatically. Not only do they engage more easily with each other and the music, but listening clearly becomes the music, and not just figuratively. This, in turn, helps to blur the demarcation between emitter and receiver, overturning the hierarchy of powers that underlies classical performance.

È così che sonorità sperimentali, atmosfere rarefatte e chitarre che raccontano storie oblique ci accompagneranno sotto voce nelle viscere di VOLUMEBK, in un tardo pomeriggio di metà settembre.

____Nato a La Coruña, cresciuto a Barcellona e di base a Berlino dal 2011, Adrián de Alfonso porta avanti una ricerca sonora in costante trasformazione, tra sperimentazione e forma-canzone.
Ha pubblicato musica con etichette come Crammed Discs, Takoroku, Young Turks e collaborato con artisti come Carla Bozulich, Lucrecia Dalt, Lydia Lunch, Valerio Tricoli e Aksak Maboul, oltre a progetti personali come Don The Tiger.
Il suo lavoro si estende tra musica, cinema, performance, installazione e teatro, con apparizioni su media come The Wire, HBO e partecipazioni a festival come Primavera Sound, Sonar, Le Guess Who?, Meakusma, Café Oto e molti altri.

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16 ottobre / Politica dell’ascolto tra visibilità e indipendenza

Politica dell’ascolto tra visibilità e indipendenza
Giovedì 16 ottobre h. 18

Con Fabio ‘Kenobit’ Bortolotti, Nina Terruzzi, Beatrice Finauro e Marco Monaci

VOLUMEBK, Via Farini 69, Milano

È più facile immaginare la fine della musica che la fine delle piattaforme?
Ascoltare è un atto politico: riprendiamoci il diritto di farlo.

Alla fine del secolo scorso l’arrivo di Napster rivoluzionò l’industria musicale. Con una connessione, un software e un po’ di pazienza, si poteva condividere e scaricare gratuitamente una quantità immensa di musica in un nuovo formato chiamato MP3. Le major discografiche chiamarono tutto questo “pirateria”, memori forse delle battaglie contro l’home taping (“Home taping is killing music!”), che tra gli anni ’70 e ’80 aveva rappresentato un potentissimo motore di circolazione musicale.

Da quel momento, tutto cambiò. La discografia entrò in crisi e, incapace di reinventarsi, reagì inizialmente con la repressione legale, per poi provare a inserirsi nel nascente mercato digitale. Intanto, movimenti e comunità riponevano grandi speranze nel presente e nel futuro, convinti che – grazie all’interconnessione e alla libera circolazione della cultura e della conoscenza – un altro mondo fosse possibile.
Nessuno immaginava – o forse qualcuno sì – che quelle speranze sarebbero presto diventate l’occasione per costruire business multimiliardari.

Poco più di vent’anni dopo, oggi, lo streaming musicale è onnipresente.
Spotify, Apple Music, Amazon Music, YouTube Music: li conosciamo tutti. Alcuni pagano un abbonamento mensile per avere accesso a “tutta la musica del mondo”, altri preferiscono la versione gratuita, accettando in cambio interruzioni pubblicitarie di ogni tipo.

Ma ci siamo mai chiesti qual è il vero prezzo di questa comodità?
Che impatto hanno queste piattaforme sul nostro modo di ascoltare? E prima ancora: sul modo di creare, promuovere e diffondere la musica?

Lo streaming sta trasformando radicalmente il nostro rapporto con l’ascolto. Liz Pelly, nel suo libro Mood Machine: Spotify and the Costs of the Perfect Playlist , lo racconta in maniera illuminante: gli algoritmi profilano i nostri gusti e movimenti e se da una parte ci danno la sensazione di proporci musica proprio in linea con i nostri gusti, dall’altra appiattiscono le scelte, spengono la curiosità, amplificano la noia.
Le playlist basate sul “mood” alimentano un ascolto passivo: la musica diventa sottofondo, la muzak del XXI secolo che invade ogni spazio della nostra vita.

Intanto, i musicisti arrancano. Sono costretti a esserci sulle piattaforme per esistere, ma vengono sfruttati da un sistema che riconosce compensi ridicoli e li incastra in una gabbia di numeri e algoritmi. La musica perde così la sua essenza, svuotata dal meccanismo che dovrebbe valorizzarla.

E noi, da ascoltatori, finanziamo un business che si presenta come “salvatore” della musica, ma che vive soprattutto di pubblicità e profilazione. Con i nostri abbonamenti e i nostri ascolti alimentiamo colossi che, come nel caso di Spotify, non esitano a investire miliardi anche in tecnologie militari: il fondatore Daniel Ek ha recentemente investito centinaia di milioni di dollari in Helsing, una start-up che sviluppa droni da combattimento basati su intelligenza artificiale.

Come siamo arrivati fin qui?
E soprattutto: quali strumenti abbiamo, da ascoltatori, per riprenderci il diritto di ascoltare?
Quali pratiche possiamo mettere in campo, come musicisti, curatori e appassionati, per cambiare questo flusso?
È davvero possibile un utilizzo consapevole e responsabile delle piattaforme?

Giovedì 13 ottobre dalle 18 ne parleremo di tutto questo e molto altro insieme a Fabio Kenobit Bortolotti, Nina Terruzzi, Beatrice Finauro e Marco Monaci.

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Fabio Bortolotti, in arte Kenobit, è un hacktivista e musicista. Figura centrale della musica a 8 bit in Italia e all’estero, ha suonato i suoi Game Boy in ogni angolo del mondo. Dopo un passato come giornalista su riviste ormai estinte (come Giochi per il Mio Computer, Xbox Magazine Ufficiale e Nintendo la Rivista Ufficiale) e come traduttore di videogiochi (firmando titoli come Far Cry 3, StarCraft 2 e Thimbleweed Park), ha deciso di dedicarsi alla battaglia per la libertà digitale. Quando non organizza eventi come Zona Warpa, la festa del videogioco ribelle e itinerante, scrive musica e libri come “Liberare il mio smartphone per liberare me stesso”.

Nina Terruzzi è cresciuta ascoltando la radio e tanta, tanta musica brasiliana, è stata ballerina e educatrice prima di iniziare il proprio percorso professionale legato all’organizzazione e produzione di eventi. Concepisce e sviluppa il progetto Casa da Paes, una rassegna triennale di House Concert gratuiti a Milano e dal 2018 al 2024 cura e conduce per Radio Popolare il programma Jazz Ahead.
Nel 2024 cura insieme a VOLUME la programmazione di Sempre Più Vicini per Spazio Teatro 89 a Milano e approda, non senza stupore, nella redazione di Battiti, storica trasmissione di Rai Radio 3.

Beatrice Finauro piace molto la musica. Ha lavorato per MySpace Italia e scritto per Mucchio Selvaggio, Vogue Italia, Collectible Dry e Musicboom.it. Ha all’attivo show su NTS Radio (UK) Radio Raheem (IT), Le Mellotron (FR), Netil Radio (UK) e Nebulah Radio (FR). Cura eventi a nome This Is Our Punk Rock ed è tra i fondatori del Festival of Italian Literature in London.

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8 maggio / Psiche Liberata nella Caverna degli Abbracci

FERA:: PSICHE LIBERATA NELLA CAVERNA DEGLI ABBRACCI
Giovedì 8 maggio h. 19

VOLUMEBK – Via Farini 69 – Milano

Per partecipare è necessaria la prenotazione a questo link.

Lo scorso anno il poliedrico Andrea De Franco aka Fera, esploratore di suoni e immagini, musicista e fumettista, ha pubblicato in contemporanea il disco Psiche Liberata su Maple Death Records e il fumetto La Caverna Degli Abbracci per Canicola Edizioni. Volume e disco viaggiano in un intreccio intimo, espandendo l’uno il discorso dell’altro, mettendo al centro la fisicità e psichicità del gesto dell’ascolto, la capacità trasformativa del suono e le traiettorie di un’impossibile esplorazione interiore. Giovedì 8 maggio Fera ci trasporterà nel suo mondo costruito con macchinari minimi per costruire suoni disorganizzati in equilibrio precario, muovendosi acido tra forme drone, dub, industrial e molto altro. Immagini proiettate del fumetto accompagneranno il live, aiutandoci ad immergerci completamente nella caverna degli abbracci, liberando la nostra psiche.

Ascolta Psiche Liberata a questo link.
Scopri La Caverna Degli Abbracci qui.

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9 aprile / Raphael Rogiń​ski

RAPHAEL ROGIŃ​SKI
Mercoledì 9 aprile h. 19

VOLUMEBK
Via Farini 69
20159 Milano

ISCRIZIONE OBBLIGATORIA A QUESTO LINK

Chitarrista, compositore e musicologo polacco, Raphael Rogiński è un artista profondamente legato ai luoghi e alle tradizioni dell’Europe orientale. Negli ultimi quindici anni, ha sviluppato uno stile unico e inconfondibile, essenziale e intensissimo. La sua tecnica è minimalista ma ascoltando il suo fingerpicking sembra di ascoltare quattro mani che suonano all’unisono.
La sua sensibilità armonica evoca l’immagine di un giardino d’inizio autunno, quando la natura cede il passo al decadimento, e le sue melodie riflessive e intime sembrano rivelare una continua ricerca di qualcosa di perduto. I suoi ultimi, bellissimi lavori, Talàn e Žaltys, sono strettamente connessi e parlano di un profondo legame con il Mar Nero, Odessa, la mitologia e la natura dell’Europa orientale. Due dischi che esprimono la fascinazione di Rogiński per i suoni, i luoghi e le tradizioni della sua terra e dei suoi antenati. Come i posti e le leggende che li hanno ispirati, sono ponti tra culture, capaci di evocare mondi lontani e misteriosi. Con questo showcase, Raphael Rogiński ci guiderà in un’esperienza unica intrecciando suoni e storie senza tempo. Un incontro che ci condurrà oltre i confini della realtà, in un’esplorazione musicale che toccherà nel profondo.

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7 dicembre / VOLUMEBK

VOLUMEBK
inaugurazione no stop
sabato 7 dicembre dalle 10 alle 20

VOLUMEBK
Via Farini 69 – Milano

Sabato 7 dicembre festeggiamo la nascita di VOLUMEBK – che si pronuncia anche VK -, il nuovo negozio indipendente di libri e dischi per la cultura musicale e la ricerca musicale nato dall’unione di VOLUME e Spaziobk. Evviva.

Ecco qua il programma completo

10 – 12. 30
ENTRIAMO NEL SUONO

Paolo Novellino e Maurizio Abate (musicisti, musicoterapeuti e ricercatori sonori) allestiranno un’area musicale rivolta ai bambini da 0 a 12 anni. Per i più piccoli è prevista una zona per il gioco e la sperimentazione con strumenti acustici, per i più grandi invece sono previste divertenti pratiche con strumentazioni elettroniche.
La partecipazione è libera e le attività si costruiranno sul momento in uno spazio che vuole essere flessibile ed accogliente in cui verranno promossi l’ascolto e la relazione. Entriamo insieme nell’universo del Suono! Massimo 10 bambini alla volta.

in contemporanea

FILM DISEGNATI  E POI PROIETTATI
Laboratorio di cinema di animazione disegnato direttamente su pellicola cinematografica 16mm e subito proiettati, per bambini fino ai 99 anni. A cura di Unza! – Unzalab. Massimo 15 bambini alla volta.

Partecipazione libera a entrambi i laboratori, fino a esaurimento posti.

14.30-16.30
EDEN | EDUCARE (ne)GLI SPAZI CON LE PIANTE

Presentazione del libro l’autrice Beate Weyland, docente di didattica generale all’università di Bolzano, conduce ricerche sul rapporto tra pedagogia e architettura e design e sui temi dell’innovazione della didattica in ambito scolastico.
A seguire, workshop interattivo e ludico per adulti, dedicato in particolare a professionisti dell’educazione e appassionati di botanica.
Una rivoluzione gentile all’interno della scuola: EDEN. Educare (ne)gli spazi con le piante è dedicato alla ricerca di un rapporto di prossimità con le piante per creare un nuovo Eden negli spazi educativi e rendere i nostri ambienti scolastici dei luoghi idilliaci. Facendo dialogare pedagogia e architettura, didattica e design, Beate Weyland stimola i lettori a interagire in modo nuovo con gli spazi proprio grazie alla “natura domestica”, attraverso riflessioni, proposte di attività concrete e suggerimenti ludici che coinvolgono le piante da interno. Accogliere le piante nelle nostre scuole, nei luoghi lavorativi e relazionali, porta dei benefici non solo da un punto di vista estetico ma anche sociale e educativo: curando le piante impariamo a coltivare le relazioni con gli esseri viventi, e a compiere azioni in grado di sostenerle e farle prosperare. Nel libro si trovano suggerimenti per la scelta e la collocazione delle piante, proposte e pretesti per esplorare, giocare, creare e… imparare. Perché non c’è limite a quello che le piante possono insegnarci.

16:45 alla fermata del tram 33 di via Porro Lambertenghi 20
DEVIAZIONI. Mini trekking urbano

Difficoltà: T (facile)
Tempo di percorrenza: 10-20 minuti
Consigliato abbigliamento tecnico, soprattutto per le foto

Tracciamo il percorso che congiunge la vecchia sede SpazioB**K/Volume con il nuovo spazio VolumebK. Schiene Pelose, collettivo artistico di Lecco, in rigorosa tenuta da trekking disegna i segnavia che condurranno anche i più sbadati alla scoperta del nuovo posto.
Come dopo una frana, il percorso è interrotto, serve una deviazione per arrivare a destinazione.

17.30
Inaugurazione DISTORSIONE. Piccola mostra diffusa per VK a cura di Schiene Pelose. 
Zattere di suoni e immagini che ci hanno ispirate e portate a esplorare ciò che abbiamo intorno.

18.30
GENERIC ANIMAL – Il Canto Dell’Asino / show case acustico

Il cantautore non-pop Generic Animal presenta “Il canto dell’asino”, il suo quinto album, uscito il 25 ottobre 2024 per La Tempesta Dischi e Legno con uno showcase acustico dentro VOLUMEBK.

“L’asino è un animale che passa molto inosservato quando è in mezzo al bestiame e finisce sempre per essere bistrattato. È il grande incompreso della fattoria, poco valorizzato e dall’aspetto modesto. Eppure, dietro questa apparenza si nasconde una creatura dotata di un’originalità e bontà innegabile (..). Il canto dell’asino, cioè il canto stonato e quasi incomprensibile, lo collego a quella che è stata la mia musica in questi anni. Ovvero una cosa che dentro di me ha avuto un significato e che invece esteriormente è sempre stata mal compresa”.


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13 novembre / faust

faust
13 dicembre h. 21

Spazio Teatro 89
Via Fratelli Zoia 89 – Milano

Quarto appuntamento della nostra rassegna Sempre Più Vicini, l’ultimo di questo 2024. I faust sono un gruppo di culto e siamo orgogliosi di portarlo sul palco di Spazio Teatro 89.

Nei tanti anni di vita il progetto faust si è sviluppato in molte direzioni, diventando molte cose. Dopo più di 50 anni la nuova creatura si sviluppa intorno alle idee visionarie di Zappi Diermaier,
coadiuvato in studio da un altro membro originario (Gunther Wustoff) di quella band che fu messa sotto contratto alla fine degli anni ’60 per costruire un’alternativa tedesca ai Beatles e che poi si sviluppò e prese forma musicalmente ed ideologicamente in tutt’altra dimensione. Furono i faust a far coniare il termine Krautrock da parte di un giornalista tedesco, proprio riferendosi sembra, ai deliri sonici della band. Le idee di Zappi sono convogliate nelle mani di tanti amici e collaboratori, come Dirk Dresselhaus (aka Schneider TM), Elke Drapatz, Uwe Bastiansen, Andrew Unruh e Jochen Arbeit degli Einsturzende Neubauten e hanno dato forma a Blickwinkel, ultima opera uscita ad inizio Ottobre 2024. La formazione dal vivo di questo tour italiano, oltre che dalla figura sempre presente del carismatico batterista Zappi Diermaier, sarà composta da alcuni dei collaboratori e amici che hanno preso parte alla stesura dei brani in studio (Dirk Dresselhaus, Elke Drapatz, Uwe Bastiansen) ed impreziositi dalla presenza di Ilpo Väisänen dei Pan Sonic, anche lui amico di lunga data e personaggio chiave della Scuola Sonica mondiale.

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10 novembre /// SPIRALIS AUREA TRIO

Spiralis Aurea Trio
10 novembre h. 18

Spazio Teatro 89
Via Fratelli Zoia 89 – Milano

Terzo appuntamento di Sempre Più Vicini domenica 10 novembre con un matinée. Alle 18 ascolteremo finalmente dal vivo Spiralis Aurea Trio, progetto del geniale chitarrista genovese Stefano Pilia condiviso con Alessandra Novaga e Adrian Utley (Portishead) e uscito su cassetta a gennaio per Maple Death Records: un insieme di composizioni che traducono in relazioni tonali e in costruzioni armoniche gli studi e la fascinazione di Pilia per gli aspetti archetipici e simbolici di forme geometriche e numeriche. Un lavoro dal forte afflato spirituale e contemplativo, rigoroso e al contempo romantico e poetico.

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6 novembre /// CALIFONE

Califone + Nic T
6 novembre 2024 h. 21

Spazio Teatro 89
Via Fratelli Zoia 89 – Milano

Contenti di portare a Milano per il secondo appuntamento di Sempre Più Vicini i Califone, la band statunitense capitanata dal geniale Tim Rutili, che ha segnato la scena sperimentale di Chicago a partire dagli anni 90 con i suoi Red Red Meat, presenterà il suo ultimo lavoro Villagers (Jealous Butcher, 2023) che conferma ancora una volta il suo posto di rilievo nella scena alt-rock: un disco che mixa perfettamente il folk-rock stile Laurel Canyon con le divagazioni elettroniche alla Jim O’Rouke, immaginari country degni dei migliori Wilco con il blues sghembo erede della tradizione di Captain Beefheart.

Ascolta qui: https://califonemusic.bandcamp.com/…/villagers-deluxe…

In apertura Nic T, musicista fortissimo di Vicenza a cavallo tra alternative folk rarefatto, spontaneità jazz e cantautorato sperimentale. “The Saint” è l’affascinante disco di debutto di Nic T, un inizio che arriva dopo più̀ di 15 anni di assidua ricerca per trovare una propria voce nell’immenso mare del songwriting in lingua inglese.

Ascolta qui: https://nic-t.bandcamp.com/album/the-saint

– Con il patrocinio di Fondazione Cariplo –

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Sempre più vicini / settembre 2024 – marzo 2025

Sempre più vicini
settembre 2024 – marzo 2025

Spazio Teatro 89
Via Fratelli Zoia 89 – Milano

A fine settembre parte Sempre più vicini, la rassegna di musica in teatro messa in piedi da VOLUME e Spazio Teatro 89, con la direzione artistica di Marco Monaci e Nina Terruzzi.
Sulla scia del lavoro cominciato due anni fa, parte così questa nuova stagione all’insegna della musica che scalda e avvicina travalicando i generi, nel tentativo di restituire spazio, voce e una dimensione umana e sociale ai concerti di questo tipo, in un contesto cittadino che troppo spesso percepiamo come distante.
Sono già 5 i nomi annunciati e altri se ne aggiungeranno nei prossimi mesi. L’idea di rimettere piedi e cuore dentro le stanze del nostro teatro preferito a Quarto Cagnino, dopo tanti mesi di necessario silenzio, emoziona non poco. Non vediamo l’ora di ricominciare.

Ringraziamo tantissimo gli amici di Radio Raheem che hanno scelto di supportare la rassegna. Siamo contenti.

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COMUNICATO STAMPA

Dopo Due Giorni Festival e il cartellone di concerti organizzato nella passata stagione, la collaborazione tra VOLUME e Spazio Teatro 89 – spazio culturale attivo dal 2006 nel quartiere di Quarto Cagnino – continua da settembre con Sempre più vicini, una rassegna lunga una stagione che porterà a Milano alcuni dei protagonisti più interessanti della scena indipendente internazionale: nuovi suoni che emergono dall’underground per diventare punti di riferimento della ricerca globale, mantenendo sempre l’accento sulla dimensione più autenticamente sociale dell’esperienza musicale.

Sempre piú vicini – dice Marco Monaci di VOLUME, direttore artistico della rassegna insieme a Nina Terruzzi – rinnova il percorso già intrapreso dal 2022 insieme a Teo Segale e Spazio Teatro 89, con l’obiettivo di dare voce e spazio alla musica di qualità, travalicando generi e confini e ponendo l’attenzione sulla ricerca, sui suoni contemporanei e su un’attitudine musicale e artistica calda, ‘altra’ rispetto ai meccanismi che spesso regolano la fruizione dei live. Sempre più vicini vuole riportare la musica dal vivo in una dimensione più intima e umana, in un contesto cittadino che appare sempre più distante da questo punto di vista.”

Questi i primi nomi annunciati nell’avant-programme della rassegna, che sarà completato nei prossimi mesi:

25 settembre 2024 Ruth Goller’s Skylla IT / UK (opening: Giovanni Iacovella IT)
06 novembre 2024 CalifoneUS
10 novembre 2024 Spiralis Aurea TrioIT / UK
13 dicembre 2024 faust D
16 marzo 2025 Fire! S

Serata inaugurale mercoledì 25 settembre nella sala di Spazio Teatro 89 con lo show di Ruth Goller, bassista, compositrice e vocalist altoatesina basata a Londra, dove è considerata uno dei più interessanti talenti della nuova scena jazz sperimentale: la stratificazione dei suoni e la trasversalità tra generi musicali si fondono in Skylla, unico progetto da bandleader dell’artista (che ha lavorato anche con Paul McCartney, Shabaka Hutchings, Damon Albarn) che coinvolge le cantanti Alice Grant e Lauren Kinsella, sul palco insieme al batterista Emanuele Maniscalco per presentare l’album Skyllumina, uscito a marzo su International Anthem Records.

Opening act della serata Giovanni Iacovella, percussionista classe 96 che concentra la sua ricerca sull’esplorazione timbrica e l’interazione tra suono acustico e digitale, attivo in diverse band sia in Italia che all’esterno: Circuitry è il titolo della performance audiovisiva che presenterà a Spazio Teatro 89, nella quale batteria, oggetti e live electronics creano un insieme di tessiture sonore che abbracciano intricate poliritmie, noise iper-cinetico e texture astratte.

Mercoledì 6 novembre secondo appuntamento di Sempre più vicini con i Califone: la band statunitense capitanata dal geniale Tim Rutili, che ha segnato la scena sperimentale di Chicago a partire dagli anni 90 con i suoi Red Red Meat, presenterà il suo ultimo lavoro Villagers (Jealous Butcher, 2023) che conferma ancora una volta il suo posto di rilievo nella scena alt-rock: un disco che mixa perfettamente il folk-rock stile Laurel Canyon con le divagazioni elettroniche alla Jim O’Rouke, immaginari country degni dei migliori Wilco con il blues sghembo erede della tradizione di Captain Beefheart.

Terza serata della rassegna domenica 10 novembre con Spiralis Aurea Trio, progetto del geniale chitarrista genovese Stefano Pilia condiviso con Alessandra Novaga e Adrian Utley e uscito su vinile a gennaio per Maple Death Records: un insieme di composizioni che traducono in relazioni tonali e in costruzioni armoniche gli studi e la fascinazione di Pilia per gli aspetti archetipici e simbolici di forme geometriche e numeriche. Un lavoro dal forte afflato spirituale e contemplativo, rigoroso e al contempo romantico e poetico.

Appuntamento da non perdere venerdì 13 dicembre con il live dei tedeschi faust, band culto della scena art-rock europea degli anni settanta. Tra i creatori del cosiddetto “kraut rock”, i Faust sono una figura chiave nella musica del XX secolo: insieme a Can e Kraftwerk hanno reinventato la musica pop dandole una nuova e specifica forma artistica tipicamente europea. Tra i primi ad improvvisare utilizzando suoni industriali, sono tra le principali influenze di artisti e band quali Brian Eno, Joy Division, Cabaret Voltaire, Einsturzende Neubauten, My Bloody Valentine e Sonic Youth.

Prima data annunciata ad oggi per il 2025 domenica 16 marzo con i Fire!, trio svedese formato da Mats Gustafson (sax), Andreas Werliin (batteria) e Johan Berthling (basso) che con l’ultimo album Testament – l’ottavo della band – prodotto da Steve Albini e uscito a febbraio per Rune Grammofon, spinge all’estremo la sua mescola di free jazz, rock psichedelico e noise, con un’attenzione rinnovata alle radici del blues e alle primigenie produzioni jazz.