I Širom sono un trio sloveno composto da Iztok Koren, Ana Kravanja, Samo Kutin. Suonano musica viva, cinematica, che affonda le proprie radici nella tradizione folk ma che allo stesso tempo le estirpa, facendo tendere il proprio suono a un qualcosa di universale, che sembra appartenere alla natura nel suo complesso. L’utilizzo di strumenti autocostruiti e una naturale tendenza all’esplorazione sonora sono due caratteristiche fondamentali dei Širom che fanno sì che la loro musica possa essere definita una sorta di “folk immaginario”.
Il loro ultimo, bellissimo disco, uscito nel 2017 per Glitterbeat Records e intitolato I Can Be A Clay Snapper, è nato proprio dalla voglia di rientrare in contatto con la natura, con le aree meno accessibili e più incontaminate della propria terra, con la tradizione musicale e orale per trarne ispirazione e vedere come questi elementi potessero in qualche modo influenzare il loro approccio alla musica. Da questo approccio è nato anche un mini-documentario, intitolato Memoryscapes, che documenta in modo molto affascinante il processo creativo del gruppo.
Le influenze, però, sono molteplici e arrivano fino al punk rock e al post-rock, e si sente: a tratti, i Širom possono quasi sembrare un gruppo Constellation della famiglia Silver Mt. Zion / Godspeed You! Black Emperor.
Concerto imperdibile.
ASCOLTA I CAN BE A CLAY SNAPPER
https://sirom.bandcamp.com/
Mercoledì 11 Aprile ore 1930
Presentazione di MUSICAGE
con Veniero Rizzardi e Valerio Mattioli
«A volte cerco di fare qualcosa che sembri assolutamente fuori luogo, affinché il lavoro non proceda in maniera logica, ma se ne vada da qualche altra parte.»
Di John Cage, filosofo, scrittore, pittore, compositore, teorico musicale, cacciatore di funghi, alchimista della rivoluzione, dà una straordinaria testimonianza Musicage, il volume che raccoglie le conversazioni con Joan Retallack su musica, arte e vita (il Saggiatore, 2017).
Veniero Rizzardi, musicologo, storico dei media e prefatore del libro, sarà a Milano per una serata dedicata a questo artista impossibile da imbrigliare in una rigorosa descrizione, portando con sé del materiale, anche inedito, per dare luce, suono e tridimensionalità a uno dei tanti possibili racconti di Cage. Interviene Valerio Mattioli, giornalista musicale, autore e editor della collana Not (NERO edizioni).
VENIERO RIZZARDI è attivo come musicologo e storico dei media. È docente presso il Conservatorio di Padova e insegna materie legate alle tecnologie musicali nell’Università Ca’ Foscari di Venezia nei corsi magistrali e di Master. È stato docente ospite delle Università di Friburgo (CH) e all’IRCAM (Parigi) e ha tenuto lezioni e seminari in varie università in USA e in Europa.
I suoi ambiti di ricerca sono le intersezioni musica/tecnica, l’analisi genetica dei processi compositivi, la storia sociale del suono. È autore di opere e articoli sulla musica del secondo Novecento, sul jazz e sulla musica riprodotta. Ha curato edizioni critiche di Luigi Nono (Polifonica-Monodia-Ritmica, del 1951, Schott; ricostruzione di a floresta è jovem e cheja de vida del 1966, Ricordi) e di Bruno Maderna (il Requiem del 1946 ritrovato nel 2006, Suvini Zerboni). Ha pubblicato tra l’altro un volume su Miles Davis (con Enrico Merlin, Il Saggiatore) applicando il metodo filologico all’analisi dell’opera discografica. In collaborazione con Angela Ida De Benedictis ha raccolto gli scritti di Nono (Ricordi, Il Saggiatore, in trad. inglese per University of California Press), la pubblicazione dell’epistolario Nono-Massimo Mila (Il Saggiatore), e un volume dedicato allo Studio di Fonologia della RAI di Milano (ERI-RAI).
E’ tra i fondatori dell’Archivio Luigi Nono di Venezia, e (con Giovanni Morelli) della rivista AAA/TAC (Fondazione G. Cini, Venezia). È membro di diversi gruppi di ricerca internazionali (tra cui uno sulla prassi esecutiva della musica elettroacustica, Fondo Nazionale Svizzero per le ricerche), e ha organizzato convegni e colloqui in Italia ed Europa. È attivo fin dal 1979 come curatore per il Centro d’Arte, e come curatore ospite e programmatore radiofonico (Radio Svizzera Italiana). E’ stato incaricato delle attività educative della Biennale Musica di Venezia.
Attualmente è impegnato, insieme ad Alvise Vidolin, in un programma di ‘restituzioni acusmatiche’, o ‘concerti fonografici’, in cui opere elettroacustiche e opere discografiche vengono restituite a un ascolto multicanale.
VALERIO MATTIOLI è editor per NERO e ha scritto tanto in giro. Il suo ‘Superonda. Storia segreta della musica italiana’ è uscito per Baldini & Castoldi nel 2016.
Interverranno gli autori Philip Di Salvo, Mattia Vacca, Emanuele Amighetti, Giovanni Egeo Marchi insieme a Roberto Maggioni
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A seguito della campagna crowdfunding su Kickstarter che si è tenuta tra luglio e settembre 2017, è finalmente stato pubblicato CONFINE. GIovedì 8 Marzo lo presentiamo da VOLUM E con gli autori di questo bellissimo progetto moderati da Roberto Maggioni.
Nell’estate del 2016, centinaia di migranti che cercavano di raggiungere l’Europa del Nord attraverso la Svizzera si sono ritrovati bloccati sul confine tra Italia e Svizzera. Per circa tre mesi, 500 persone sono state forzate a sostare nel parco all’esterno della stazione ferroviaria di Como S. Giovanni, in attesa di conoscere il loro futuro. Questo libro è una raccolta di immagini scattate durante l’emergenza e che raccontano come, in pochi giorni, uno dei luoghi di ingresso di Como sia diventato un campo profughi, portando la crisi dei migranti sul confine italo-svizzero.
Confine è anche composto da una selezione di articoli giornalistici pubblicati nelle settimane della crisi. Il libro riporta gli eventi del 2016 e la reazione della città di Como, costretta ad affrontare il suo status di città di confine, troppo a lungo dimenticato. Le fotografie incluse nel libro sono state pubblicate originariamente da diverse testate internazionali. Gli scatti di Mattia Vacca sono stati dati alle stampe da Die Zeit (Germania), Corriere della Sera, La Stampa e Open Migration (Italia). Il suo lavoro da Como ha vinto il Premio Vergani come miglior webdoc del 2016. Le immagini di Emanuele Amighetti sono state pubblicate da Politico Europe (Belgio), Open Migration e The Towner (Italia). Il suo lavoro su Como ha anche vinto un Award of Excellence della Society for News Design Competition. Oltre a contenuti originali, il libro contiene anche articoli pubblicati da The Towner e Open Migration (Italia).
Il libro è in lingua inglese e contiene anche traduzioni in italiano. Il progetto Confine è stato realizzato grazie a una campagna crowdfunding su Kickstarter che si è tenuta tra luglio e settembre 2017. 282 persone hanno donato 9mila euro utilizzati per la realizzazione del volume. Una parte dei soldi raccolti con la campagna sono stati donati in beneficienza a un’associazione che si occupa di accoglienza ai migranti sul territorio di Como.
Gli autori:
Philip Di Salvo (editor) is a researcher and a journalist. He’s currently based at Università della Svizzera italiana (Lugano, Switzerland) where he’s working on his PhD on digital whistleblowing. His areas of interest include whistleblowing, Internet surveillance, military drone strikes and the relationship between hacking and journalism. He also covers these issues for Wired, Motherboard, Esquire and other publications. He also works as Italian editor for The European Journalism Observatory.
Mattia Vacca (photographer) is a freelance photojournalist and a documentary photographer. He was a daily contributor for Il Corriere della Sera covering breaking news stories in Northern Italy. His first self-published photobook, A Winter’s Tale, came out in 2014. His work has been featured on New Republic, The Guardian, The Indipendent, Die Zeit, France Soir, BBC, Vice, Vanity Fair, Elle Decor, Private Photoreview, L’Oeil de la Photographie, Corriere della Sera, La Repubblica and La Stampa among the others. He received numerous awards, including Sony World Photography Awards, Royal Photographic Society Awards, Unesco Humanity Photo Awards, Renaissance Prize, New York Photo Awards, International Photography Awards, Foto 8 Summershow and Phodar Biennial. His photographs have been exhibited in galleries and festivals worldwide. He was also a TEDx speaker.
Emanuele Amighetti (photographer) is a freelance documentary photographer focused on social issues and the aftermath of war. His works have been published on Wired, Vice, Politico Europe, Open Society Foundations, PDN, Lenscratch, Panorama, L’Espresso, Pagina 99, OpenMigration and Lettera 43 among the others. His photographs have been exhibited in galleries and festivals in Italy, Greece, Australia, and the UK. He was recipient of various awards including PDN Photo Annual, PX3 Prix de la Photographie, Head on Photo Festival Awards, Lenscratch Student Prize and Belfast Photo Festival. He is one of the artists exhibiting at this year’s edition of Les Rencontres de la Photographie, Arles (FR) and Phodar Biennial (BG). He was one of the selected photographers to attend the Eddie Adams Workshop in October 2017.
Giovanni Marchi (visual designer) is a graphic designer and art director from Olbia, Sardinia. He collaborated with Danese Milano, Mousse Magazine and Studio Tinaa. In the last years he worked for clients such as Super Sunglasses, Swatch, Yamakawa, Viafarini, Fondazione Morra Greco. Since 2013 Giovanni works at Accurat as head of visual.
Rassegna stampa selezionata:
Confine, una campagna su Kickstarter per raccontare i migranti a Como: https:// .wired.it/attualita/media/2017/07/03/confine-kickstarter-migranti-como/ (Wired Italia)
‘Confine’: la storia di una stazione diventata un campo migranti: https:// creators.vice.com/it/article/ywg9b5/confine-raccoglie-ritratti-migranti-che-vivono- alla-stazione-dei-treni (Creators/Vice Italia)
Como città di Confine: in un libro l’emergenza migranti: http://espresso.repubblica.it/ foto/2017/07/06/galleria/confine-il-libro-che-racconta-l-emergenza- migranti-1.305646#1 (L’Espresso)
Stuck on the Swiss border: photo book ‘Confine’ documents migrants’ reality: http:// .infomigrants.net/en/post/4742/stuck-on-the-swiss-border-photo-book-confine- documents-migrants-reality (InfoMigrants)
_HEART OF SNAKE
Due chitarre velenose faccia a faccia. Composizioni scure, suoni antichi e misteriosi. Heart of Snake è il nuovo progetto di Vincenzo Marando (Movie Star Junkies) e Alberto Danzi (I Residenti, k$m krew). All’esordio con una cassetta di prossima uscita per Maple Death Records.
_SERVANT SONGS è il progetto solista di Nicola Ferloni (Pueblo People, His Electro Blue Voice), questa volta di impronta più cantautorale: chitarra e voce, ma il campo è libero. RYL: Jason Molina, Will Oldham, l’onnipresente Neil Young, Sharon Van Etten.
_LUCA VENITUCCI
Nel suo set solista, Luca Venitucci prova a trarre dalla fisarmonica sonorità diverse da quelle a cui lo strumento è usualmente associato. Le risorse espressive e dinamiche del mantice, la molteplicità di registri, le possibilità insite nell’interazione tra strumento, voce ed altre fonti sonore (fischietti, ance soffiate) divengono mezzi per esplorare un caleidoscopio di intenzioni sonore mutevoli e differenti, in cui l’affiorare di echi tradizionali si lega alla più vertiginosa astrazione. https://www.youtube.com/watch?v=eyBBk3UJ-S0
_SQUADRA OMEGA
psichedelia, avanguardia, jazz-rock, improvvisazione, kraut-rock ed etno-tribalismo si fondono perfettamente nel lavoro del collettivo SQUADRA OMEGA, che si muove e si espande a seconda dell’urgenza del momento, focalizzato su un nucleo che ruota intorno ai due membri OmegaMatt e OmegaG8.
in occasione di H E X suoneranno un inedito live acustico per presentare ARCHIVIO ACUSTICO Volume 1, la registrazione acustica del gruppo stampata in un’edizione limitata di 100 cassette numerate per la seria VOLUM E BOOTLEG. https://squadraomega.bandcamp.com/
_HOBO sono Eloisa Manera (violino) e Massimo Giuntoli (harmonium): una formazione agile, dalle sonorità intense e possenti quanto sospese e delicate, determinata a dare vita a una camera da musica itinerante capace di trasformare spazi e luoghi della più varia specie in un’inconsueta avventura sonora.
HOBO si è esibito nei contesti più disparati: palchi di teatri o piazze, sale di palazzi storici, case private, biblioteche, in una rimessa di barche sul fiume e perfino in un bosco, di notte.
La musica di HOBO, composta da Massimo Giuntoli, è caratterizzata da una nutrita varietà di linguaggi di frontiera, con marcate influenze avant-rock, canterburiane, zappiane e novecentesche, nella più ampia accezione.
Cui si aggiungono audaci incursioni nel repertorio classico (il Bartok rivisitato di Mikrokosmos…) e popolare (l’irresoluta contesa tra tango e valzer di Tanzer) dal sapore ironico e surreale. https://www.youtube.com/watch?v=2j9z9h18lgM
Palazzi D’Oriente è il progetto solista di Luca, ragazzo di provincia inedito alla scena musicale.
domenica 4 presenterà il suo ep di debutto “morgengabe” attraverso un live set costituito da materiale originale associato a proiezioni curate da Amos Pellegrinelli.
Il giorno del concerto sarà acquistabile una release fisica di “morgengabe” limitata a 50 copie composte da usb + serigrafia by Legno+una foto
“Tutto è iniziato accumulando materiale audio sul pc. Accatastavo innumerevoli versioni di brani e registrazioni per poi disperderli, fino a quando una traccia prende nome: Morgengabe – Un lento ripetersi di periodi sonori che si presentano con una
ciclicità angosciante, come i pensieri che mi tenevano sveglio. Da li la decisione di dare un senso al mio lavoro, un nome quantomeno, Un amico suggerì Palazzi D’oriente. Ho subito trovato il nome perfetto perchè denso del senso di estraneazione che circonda chi è cresciuto in provincia, limitato ad osservare musica e cultura da lontano, come fosse un miraggio”
Presentazione del disco “Learn to Love Solitude” del duo The Verge of Ruin (Stefano de Ponti e Shari Delorian), pubblicato dall’etichetta Setola di Maiale.
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The Verge of Ruin is a research in sound and poetry that started in December 2015 by Stefano de Ponti and Shari DeLorian.
The image evoked by Moniker suggests a risky and stimulating position in which the duo from Milan is looking at and responding to the world.
A view that lives in the present and at the same time is strongly connected with several guides and experiences out of the past.
Constantly looking for new vanishing points and responding to creative oppressions which are caused by contemporary collapses of media.
The framework referred to is the one drawn by concrete music and acousmatic art of the XIX century, in particular with references to Cage, Nono, Schaeffer, Xenakis and Scelsi to reach electroacoustic and avant garde electronic-alike shores.
The approach in composition is highly free and deprived from dogmatisms: from radical experi- mentation to sound research and sound production, meant as rough matter to be modelled and equipped with a sense. A pre-de ned conceptual development through graphic scores and the writing and organization of materials coming from other artistic languages, like visual arts and literature.
The accumulation of practices and the registration of sounds, the meeting between studio and eld recordings, from cutting-up to sampling, the use of classic instruments (strings, horns, chords and drums), voices, additive electronic devices and granular and modal synthesis softwares: all these elements give birth to a style that dissociates itself from standard classi cations and labeling. The collaboration with other artists and musicians is crucial. The need for dialogue and exchange among different people and and therefore languages are vital.
SUPERWORKSHOP di MICROCINEMA
Due weekend di pratica Super8 su musica di Ottaven
a cura di Giulia Vallicelli e Livio Colombo
VOLUM E 3 – 4 e 17 – 18 Marzo 2018
Il corso affronta tutti i principali aspetti teorici e pratici del cinema in super8 (le attrezzature, la tecnica di ripresa, di sviluppo e di montaggio), ma propone anche la realizzazione di un breve film collettivo, da proiettare in occasione del concerto di Ottaven che si terrà l’ultimo giorno del corso.
Il tema del cortometraggio, girato su pellicola muta in bianco e nero, nascerà dai loop sonori proposti da Ottaven. I partecipanti ragioneranno sul rapporto tra immagini e musica, nell’ambito di un momento performativo.
Prezzo: 220 euro a persona. Il workshop verrà attivato al raggiungimento di 8 partecipanti e il numero massimo di partecipanti è 12.
PROMOZIONE STUDENTI: 200 euro.
Per informazioni e per prenotare il workshop, scrivere a [email protected] o chiamare il numero 0236586581 dalle 12 alle 21 dal martedì al sabato.
_A CHI È RIVOLTO?
Il laboratorio di super8 si rivolge sia a persone con esperienze nel video e nella fotografia, che vogliano avvicinarsi all’ambito del cinema in pellicola, sia a chi ha trovato una cinepresa in soffitta e desideri sperimentare.
_COSA SI IMPARA?
Il laboratorio si propone di far scoprire l’aspetto più materico dell’immagine in movimento, usando la pellicola muta in bianco e nero dentro una cinepresa super8: mezzo che si affastella sulle bancarelle dei mercatini e si nasconde in qualche cassetto delle nostre case.
Attraverso la realizzazione di un breve film basato su loop, verrà affrontato l’intero processo produttivo del cinema sperimentale in piccolo formato: partendo dalla ricerca e dall’acquisto della cinepresa, il suo funzionamento e la scelta dei soggetti da riprendere, si arriverà allo sviluppo della pellicola e il suo montaggio in moviola.
Senza tralasciare la proiezione pubblica, musicata dal vivo: atto conclusivo del processo creativo, ma non per questo meno importante.
_PROGRAMMA DEL LABORATORIO
Il laboratorio si articola in quattro giornate (sabato + domenica), per permetterne la fruizione durante due fine settimana consecutivi.
Sabato 3 Marzo
– il cinema delle origini: la creazione e la percezione dell’immagine in movimento
– i formati e le cineprese: nozioni di trovarobato e prove di ripresa
– progettazione e costruzione del film che sarà: il linguaggio, i pregi e i limiti del mezzo
Domenica 4 Marzo
– scelta dei temi e dei soggetti da riprendere: ipotesi per il film che sarà (con Ottaven)
– prime riprese, nei pressi di VOLUME
– sviluppo della prima pellicola
Sabato 17 Marzo
– riprese nei luoghi prescelti
– sviluppo della seconda pellicola
– visione e analisi delle pellicole sviluppate
Domenica 18 Marzo
– rudimenti di montaggio in moviola
– confronto con musicista
– proiezione pubblica del film (musicata da Ottaven)
_MATERIALI
Nel corso del laboratorio saranno a disposizione:
– due cineprese super8 da condividere tra i partecipanti
– due pellicole in bianco e nero per realizzare il cortometraggio
– attrezzatura e chimica per sviluppare le pellicole girate
– una moviola, una giuntatrice e un proiettore super8
– dispense informative (in formato cartaceo e/o pdf)
Successivamente al laboratorio ogni partecipante riceverà un file del film digitalizzato. Il film avrà licenza Creative Commons. La pellicola girata resterà fisicamente di proprietà dei docenti.
_MATERIALI DA PORTARE
– una cinepresa super8, se la si ha e se la si vuole provare
– carta e penna o altro per prendere appunti
– guanti di gomma e vestiti sporcabili per sviluppare
– idee e suggestioni legate alla musica di Ottaven
– disponibilità a lavorare in coppie o gruppi
_DOCENTI
Livio Colombo: usa il super8 dall’età di 8 anni e non ha mai smesso. E’ interessato principalmente all’aspetto materico del film, con tutto ciò che ne consegue in termini di elaborazione chimica in camera oscura. E’ docente di Tecnologia Grafica presso l’IISS G. Galilei di Milano. http://vimeo.com/liviocolombo
Giulia Vallicelli: filmmaker e archivista video, si occupa di conciliare immagini e suoni di epoche e formati diversi. Parallelamente è impegnata nella produzione discografica indipendente e nella valorizzazione del suo archivio di fanzine. http://vimeo.com/gvallicelli
Insieme hanno promosso laboratori di cortometraggi collettivi in super8 e proiezioni analogiche di found footage e home movies, a Milano e altrove, spesso con l’accompagnamento di musicisti improvvisatori.
OTTAVEN: “Ottaven è il nome che ho scelto per la mia personale relazione con il sonoro.
Per ora non mi interessa una forma canzone rigida.
Ho bisogno di strutture che in qualche modo possano cambiare stato e dare spazio ad un ascolto interiore ma espansivo.
Suono e silenzio. Attivazione.
Fisicamente interpretiamo, arrivano dei significati.
Cerco input al di fuori del mondo della musica,
come quando hai una punta di ghiaccio in mano,
con una sua direzione tattile, croccante fragilità, perfetta da immaginare”.
FESTAMERCATO
LIBRI DI PAROLE E IMMAGINI, NUOVI, USATI E INTROVABILI, VINILI, RIVISTE, FANZINE E CONCERTI
Sabato 18 novembre 2017 dalle 11 alle 21 presso Frida Isola, via Pollaiuolo 3, spazio interno al cortile – secondo piano2012-2017: la libreria Spazio bk compie 5 anni e ha deciso di festeggiare insieme a VOLUM E, Libreria modo infoshop, Libreria Libet, Edicola 518 e Vida Loca Records!
Tutti insieme per una grande festa-mercato dove trovare libri di parole e immagini, nuovi, usati e introvabili, vinili, riviste, fanzine e concerti.
Programma:
ore 11 apertura
ore 12 concerto Maurizio Abate e Riccardo Sinigaglia (matinée minimale-meditativo)
ore 18 presentazione del libro Le due bambine (edizioni Modo Infoshop e Blu Gallery) con VirginiaMori e Domenico Brancale
ore 19 concerto Addict Ameba (esplosione di cumbia e afrobeat)
dalle 20 fino alla chiusura Psychophono djset (gemme tropicali dal mondo)
Le realtà coinvolte:
Spazio b**k è libreria specializzata in libri illustrati, nuovi e usati, per tutte le età e da tutto il mondo. Organizza incontri legati al “guardare” e “fare” e ha un laboratorio dove progetta corsi di formazione sull’educazione alla lettura, sul mondo del libro, sui linguaggi dell’immagine e sulle tecniche dell’artigianato, tra analogico e digitale. Ha aperto a Milano, quartiere Isola, nel 2012.
VOLUM E è un piccolo negozio di dischi e libreria indipendente di Milano specializzato in dischi in vinile, con una particolare attenzione rivolta verso la musica di ricerca, le produzioni underground e le piccole etichette italiane e internazionali, libri di musica, fotografia, fumetti, graphic novel e autoproduzioni. da quando è nato, a settembre del 2016, organizza nei suoi spazi concerti di musica sperimentale e non solo, presentazioni di libri e workshop. VOLUM E BOOTLEG è anche una minuscola etichetta che produce tirature limitatissime di cassette e cd-r, registrati dal vivo e confezionati artigianalmente, di musicisti amici.
Modo Infoshop è libreria specializzata in piccola e media editoria, autoproduzioni, fumetto e multimedia, con attenzione specifica per le arti contemporanee, i nuovi media, i movimenti sociali e le controculture. Organizza incontri, mostre e corsi. E’ anche sede della scuola di calligrafia, miniatura e sign painting “Scrivere a modo” e casa editrice.
Ha aperto a Bologna, in via Mascarella, nel 2003.
Libet è la “libreria del riacquisto” perché propone esclusivamente libri usati degli argomenti più vari: dall’arte alla narrativa, dal cinema alla filosofia e tanto altro ancora. Il senso di Libet è di rimettere in circolo i libri perché continuino ad essere vivi, utili e a dare piacere.
Ha aperto a Milano, quartiere Sant’Ambrogio, nel 2006.
Edicola 518 è un chiosco ribelle per gli amanti della bella carta, situato nel cuore del centro storico di Perugia, di fronte alla chiesa del santo patrono Ercolano. Il bookshop offre una selezione di magazine indipendenti da tutto il mondo e una scelta di libri d’artista, fanzine, scritti anarchici, particolarità editoriali e piccoli oggetti. Nei mesi caldi Edicola 518 organizza dibattiti, incontri, concerti, dj set e altre iniziative sorprendenti nello spazio pubblico che la circonda. Per questo ed altri motivi, gli spazi di Edicola 518 sono stati ribattezzati “Quattro metri quadri di spazio infinito”.
Vida Loca è una label itinerante curata da Giulia Vallicelli, che seleziona fanzine, libri e dischi sotterranei, provenienti dalla scena DIY punk e indie, senza tralasciare l’editoria internazionale di stampo riot grrrl e queercore. Tirature limitate e rarità da riscoprire, per post adolescenti e non. Di base sta a Milano, in giro dal 1998.
Grafica di Giorgia Genocchio! Un grazie immenso a lei.
Laura Naukkarinen aka Lau Nau è da tempo uno dei nomi più interessanti della scena musicale finlandese. Musica onirica, cinematica e visionaria composta con synth, piccoli strumenti giocattolo, pianoforte e un mare di effetti che nei concerti tendono a creare un rapporto intimo e inconscio con il pubblico.
il 9 novembre, da VOLUM E, suonerà accompagnata dal pianista matt bye e presenterà Poseidon, il suo nuovo album in uscita il 17 novembre su Fonal Records.
I primi album di Lau Nau sono stati pubblicati negli Stati Uniti (Locust music 2005 & 2008). Da allora è in giro per il mondo. L’album di debutto, “Kuutarha”, ha ottenuto grandi recensioni da portali come Pitchfork and Dusted, con The Wire che ha nominato il LP nei suoi 50 album più importanti del 2005 e citando lo spettacolo di Philadelphia di quell’anno tra i “60 concerti che hanno scosso il mondo”. Negli ultimi anni, Laura ha composto e prodotto musica per cinema, teatro, danza e installazioni sonore. Accompagna i film in silenzio e compone musica per i lungometraggi.
Il quinto album “Poseidon” verrà pubblicato nel mese di novembre. È un album orchestrale, nato dalla collaborazione con Matti Bye, Helena Espvall, Samuli Kosminen, Pekko Käppi e Antti Tolvi.
“The songs of Poseidon want to be performed on stage by a character called Lau Nau. It’s the melancholic, always dreaming part of me that stands on the stage and shares fractured moments with the audience. The songs on Poseidon are small secular prayers and messages of love, sorrow and care. Poseidon is a god of the sea but also the name of a bar in Helsinki. He veils us in the fog when the night falls.”
All’interno della serata verrà proiettato per la prima volta a Bologna il video realizzato dalle due artiste Ester Grossi e Sara Bonaventura durante una residenza artistica presso il “Centro di ricerca delle arti contemporanee” (CRAC) di Lamezia Terme per la traccia Kun lyhdyt illalla sytytetään, ne eivät sammu koskaan che fa parte dell’ultimo album Poeseidon di Lau Nau uscito per la Fonal Records nel 2017.
Il video, nelle parole delle autrici, è «esteticamente lontano dal linguaggio standard del videoclip (come tutti i video di Lau Nau), realizzato quasi completamente con effetti analogici», ed essendo basato su miti e leggende locali in una terra che è un mix tra passato leggendario e presente poetico, il rimando più evidente è al mito greco della sirena Ligea: soprattutto le sovrapposizioni vocali di Lau Nau hanno ispirato le due al punto da immaginare «un personaggio femminile abitante nelle acque tirreniche, avente la capacità di “osservare” il mondo con occhi particolarmente cromatici».
– https://www.estergrossi.com/
– http://www.s-a-r-a-h.it/
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